L’efficacia della terapia manuale nel trattamento delle cefalee primarie: revisione sistematica della letteratura.

Università degli Studi di Genova
Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche
Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili

Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici
A.A. 2015/2016
Campus Universitario di Savona

Candidate: Dott.ssa FT Serena FIORITO Dott.ssa FT Simona PARRAVICINI
Relatore: Dott FT OMT Luca FALSIROLI MAISTRELLO

ABSTRACT

  • Background: Il mal di testa è uno dei disturbi invalidanti più diffusi tra la popolazione, soprattutto femminile. Spesso il trattamento usuale delle cefalee primarie (emicrania MH, cefalea di tipo tensivo TTH e cefalea a grappolo CH) è farmacologico; recenti lavori indicano che anche il trattamento manuale può portare beneficio nel ridurre la frequenza, l’intensità o la durata degli attacchi.
  • Obiettivo: Lo scopo del lavoro è effettuare una revisione sistematica della letteratura mirata ad individuare l’efficacia della terapia manuale in termini di risultati su frequenza, intensità e durata degli attacchi in pazienti con cefalee primarie.
  • Metodi: La ricerca è stata effettuata consultando le banche dati COCHRANE, EMBASE, MEDLINE e PEDro; i risultati sono aggiornati a Ottobre 2016. Gli studi clinici randomizzati controllati (RCTs) dovevano riferirsi a qualsiasi intervento di terapia manuale su soggetti adulti con diagnosi di cefalea primaria, escludendo qualsiasi altro trattamento fisioterapico o farmacologico. Le misure di esito dei trial dovevano comprendere almeno una tra frequenza dell’attacco, intensità e durata dell’attacco. La qualità metodologica è stata quantificata mediante la scala PEDro; la forza delle evidenze mediante il metodo GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation).
  • Risultati: 15 articoli sono risultati idonei: 4 RCTs sulla MH, 11 RCTs sulla TTH, nessuno studio sulla CH. Il punteggio PEDro varia tra 3 e 9 (media 5.9 – DS 1.7). Il campione totale è di 1128 soggetti (287 M, 841 F) di età compresa tra 18 e 70 anni (38,6 media – DS 2,83). Sono proposti diversi protocolli di trattamento comprendenti tecniche articolari (mobilizzazioni, manipolazioni del distretto cervicale), tecniche sui tessuti molli (compressione ischemica, inibizione dei punti trigger, digitopressione, massaggio trasverso profondo, myofascial release, rilasciamento post- isometrico, stretching) o la combinazione di entrambe, con o senza supplemento della normale terapia farmacologica.
  • Conclusioni: mirato ai tessuti molli e alla componente articolare può essere di supporto alla normale terapia farmacologica per ridurre frequenza e intensità (ev. moderata) e durata degli episodi (ev. molto bassa). Nei soggetti con TTH il trattamento indirizzato ai tessuti molli eventualmente combinato con tecniche articolari Nei soggetti con MH il trattamento manuale del rachide cervicale ha mostrato un’evidenza moderata nel ridurre la frequenza della cefalea e una bassa evidenza nel ridurre intensità e durata degli attacchi. In alcuni trial gli effetti ottenuti sono stati talvolta piccoli e non clinicamente rilevanti; ciò suggerisce l’importanza di realizzare ulteriori studi di alta qualità metodologica per dare consistenza e validità ai risultati finora ottenuti.

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